Tra gli utenti di Google, tre su quattro – stando alle statistiche diffuse da Slyce – dichiarano che i risultati di ricerca che compaiono sulla prima pagina di Google non sono utili per chi è alla ricerca di un prodotto da acquistare su un e-commerce. Considerando che tali ricerche mostrano solo i testi, il title e la description dei siti web, appare evidente che per i negozi virtuali è indispensabile puntare anche sulle immagini, non solo per una questione estetica, ma anche e soprattutto per finalità Seo. In effetti, quasi tutte le ottimizzazioni Seo che riguardano le foto di uno store online sono messe a punto con l’intento di migliorare la user experience, e non con l’obiettivo di far crescere il ranking del sito web.
Per essere di successo un e-commerce prima di tutto deve risultare funzionale e soddisfare le esigenze degli utenti: ecco perché è preferibile evitare di usare le immagini di archivi comuni, ma è meglio optare per foto originali. Ma quali sono i passi da seguire per ottimizzare le immagini che devono essere impiegate per la creazione schede ecommerce? Occorre, innanzitutto, che il nome del file sia definito in funzione delle parole chiave selezionate; grande attenzione, poi, deve essere riservata al titolo, che deve essere coerente con ciò che viene mostrato nell’immagine.
Ancora, ci si deve preoccupare delle dimensioni delle immagini in pixel, curando il testo alternativo e pensando allo spazio su disco che le immagini occupano. Un altro accorgimento prezioso è quello che prevede di ottimizzare le immagini in base al tempo necessario per il caricamento delle pagine in cui sono destinate a comparire: è chiaro, infatti, che nel caso in cui il caricamento di una pagina sia rallentato da un’immagine tutti gli accorgimenti Seo che sono stati adottati vengono vanificati, con gli utenti che vengono indotti a chiudere la pagina e a passare ad altro, specialmente se stanno navigando in mobilità.
Nel momento in cui si pensa alle immagini dei negozi online è bene pensare anche ai dispositivi su cui le immagini potrebbero essere fruite: che si tratti di pc desktop, di smartphone, di laptop, di tablet, di notebook o di phablet, ciò che conta è che qualsiasi device permetta di decifrare in modo adeguato ogni immagine. A questo punto, ci si può focalizzare sullo schema markup dei prodotti, in funzione del quale ogni scheda prodotto deve presentare non solo il nome dell’articolo e almeno una immagine che lo identifichi, ma anche il prezzo in relazione al catalogo di riferimento. Inoltre, deve essere sempre presente l’indicazione a proposito della disponibilità dell’articolo e della valuta, in relazione al Paese di riferimento.
Chiaramente è necessario essere pazienti, perché per lo sviluppo dell’ottimizzazione ci potrebbe essere bisogno di un po’ di tempo: in media ci vuole una settimana per fare in modo che i crawler di Google scansionino le immagini e consentano il loro posizionamento attraverso la registrazione dei dati. Così, gli utenti potranno approfittare della ricerca attraverso immagini per compiere i propri acquisti, trovando tutto ciò di cui hanno bisogno in tempi davvero rapidi.